Ho appena finito di leggere il libro “Osso” di Michele Serra, illustrato da Alessandro Sanna.
La copertina del libro, che raffigura un cane in un bosco, fa venire voglia di sfogliarlo, leggerlo, gustarlo, riempirsene gli occhi ed il cuore.
Così è stato per me, che l’ho divorato in poche ore sotto il sole cocente di un agosto torrido.
Leggendo il libro, sin dalle prime pagine, sembra di ritornare bambini, di riappropriarsi della spontaneità e dell’ingenuità perduta, inevitabilmente, crescendo.
Il libro racconta la storia di un incontro speciale, quello di un vecchio e di un cane che l’anziano signore chiamerà Osso.
Quello che Michele Serra racconta non è un incontro qualunque.
E’ l’incontro di due mondi apparentemente distanti e diversi, di due solitudini. E’, senza dubbio, una storia d’amore.
Il protagonista è un anziano signore, ormai vedovo, che vive da solo in una casa ai confini tra il mondo degli uomini e quello degli animali, tra la città ed il bosco.
E’ proprio ai confini del bosco che il vecchio, che mai prima di quel momento aveva pensato di prendere con sé un cane e di potersene occupare e preoccupare, incontra l’amico a quattro zampe.
Si tratta di un segugio, magrissimo e affamato. Così denutrito da sembrare sul punto di morire, al confine tra la vita e la morte.
La vista di questo essere così fragile fa scattare nel protagonista, inconsciamente e improvvisamente, la voglia di prendersene cura, di sfamarlo e di diventare suo amico.
Il nome Osso, che viene suggerito all’anziano protagonista dalla sua nipotina, sembra calzare a pennello per quel cane così smilzo e gracile.
Ogni mattina ed ogni sera il vecchio prepara per l’amico a quattro zampe una ciotola colma di cibo.
Osso appare e scompare, facendo perdere le sue tracce nel bosco, per poi tornare nei paraggi della casa del vecchio e sfamarsi.
Piano piano, con il passare del tempo, dopo aver osservato attentamente e lungamente l’anziano dal confine del bosco, grazie anche alla presenza della piccola nipotina del protagonista e del cane di quest’ultima, Osso accorcia le distanze tra lui e il mondo umano.
Le apparizioni del cane davanti alla casa del vecchio si fanno più frequenti. Le distanze tra l’amico a quattro zampe e il protagonista si annullano, giorno dopo giorno.
Quella raccontata da Serra è una storia semplice. Nessun colpo di scena e nessun effetto speciale, nessun finale strappa lacrime.
Nonostante ciò, nonostante l’autore racconti del rapporto più antico del mondo, quello tra l’uomo ed il cane, non puoi fare a meno di sorridere e commuoverti e di pensare quanto speciale sia questo legame.
A rendere ancora più bello il racconto sono le bellissime illustrazioni di Alessandro Sanna. I suoi tratti delicati, le sue macchie di colore, richiamano il mondo delle favole e dei bambini.
D’altronde i sentimenti non hanno età.
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